Focus dell’UPB. Poco più di 3.400 Comuni con una grave carenza non hanno partecipato ai bandi
PNRRL’Italia centrerà gli obiettivi, fissati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, per asili nido e scuole dell’infanzia solo a condizione di accelerare le procedure: ipotizzando che tutti i progetti siano già disponibili, il rispetto della scadenza del milestone richiederebbe la pubblicazione dei bandi/avvisi per l’aggiudicazione dei lavori da parte degli Enti territoriali entro la fine del 2022. A oggi, invece, anche a causa della riapertura dei bandi per consentire una maggiore adesione degli Enti, sono ancora in via di definizione le convenzioni, tra il Ministero dell’Istruzione e gli Enti territoriali, necessarie per l’avvio dell’intera fase di realizzazione dell’opera e parte degli importi è ancora da assegnare. È quanto emerge dal Focus n. 9/2022 dell’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB), che, partendo dalle graduatorie relative ai due bandi pubblicati, analizza la distribuzione e assegnazione delle risorse destinate a questi servizi e propone una prima valutazione sulla possibilità di rispettare gli impegni assunti.
Raggiungimento milestone e target
Il raggiungimento del milestone sembra, dunque, subordinato a un’accelerazione dei tempi necessari a concludere la fase di affidamento rispetto a quanto rilevato sulla base dell’esperienza storica. A tale scopo, si legge nel documento, “potrebbe essere utile avvalersi delle procedure semplificate introdotte temporaneamente per i progetti rientranti nel PNRR (DL 76/2020 e DL 77/2021), la cui logica dovrebbe essere mantenuta nel futuro nuovo Codice degli appalti”. Contenuti ritardi nel conseguimento del milestone, secondo l’UPB, non dovrebbero tuttavia pregiudicare i tempi per il raggiungimento del target, dato che i tempi medi stimati della fase di esecuzione variano da 7,5 mesi (226 giorni) per importi inferiori al milione a poco meno di 20 mesi (590 giorni) per quelli di importo superiore. In prospettiva, i posti realizzabili oscillano tra un minimo di 178.842 e un massimo di 330.088 a seconda che si consideri rispettivamente il costo per metro quadro massimo o minimo previsti dai bandi.
Flop dell’adesione
Per quanto riguarda l’adesione ai bandi, l’UPB osserva che, in alcuni casi, come per la Campania, sarebbero state necessarie maggiori risorse oltre a quelle, seppur consistenti, già ricevute. In altri, come per la Sicilia, vi è stata una mancata risposta da parte degli Enti territoriali. In generale, i Comuni hanno mostrato un minore interesse per la realizzazione degli asili nido, di cui si registra una minore offerta, e concentrato l’attenzione sulle scuole dell’infanzia, che invece sono già ampiamente diffuse e coprono la quasi totalità dei potenziali utenti. Poco più di 3.400 Comuni con una grave carenza di asili nido (tasso di copertura compreso tra 0 e 11 per cento) non hanno partecipato ai bandi PNRR. In circa la metà dei casi la scelta di non partecipare potrebbe essere giustificata dal fatto che il numero di bambini è talmente ridotto da non richiedere la creazione di asili nido, spiegazione che vale soprattutto per i Comuni montani e nelle aree interne delle grandi isole. All’altra metà dei Comuni che non hanno partecipato ai bandi – quelli con un numero di bambini che, invece, imporrebbe di creare nuovi asili nido – l’unica alternativa per rispettare i necessari livelli di servizio è attivare forme di collaborazione con i Comuni confinanti.
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